Il primo incontro – l’inizio

Abbiamo la nostra pagina bianca: tutto è ancora possibile. Abbiamo il nostro titolo—forse—ma ci manca ancora l’immagine, il frammento da cui cominciare. Tornando al tema dell’innamoramento, potremmo paragonare l’inizio di un libro al primo incontro con l’amata. In quelle prime righe, infatti, si deciderà il destino del loro amore. Il lettore troverà una  ragione per conoscere davvero la storia o, talvolta, per abbandonarla del tutto. La sua idea, il milione di universi possibili che il titolo gli lascia immaginare, tra poco lascerà l’iperuranio delle idee per concretizzarsi in un solo percorso.

L’incipit  può essere di diversi tipi: può evocare un paesaggio, un determinato periodo storico, catapultare il lettore nel mezzo di un’azione, descrivere un personaggio o descrivere una situazione banale lasciando intravedere che ci saranno notevoli sconvolgimenti.

Alcuni esempi di inizio:

“Penso a volte che non uscirò mai da questa Rua dos Douradores. E se lo scrivo, mi sembra l’eternità.” (Fernando Pessoa, Il libro dell’inquietudine)

 

“La neve sulle montagne sistava sciogliendo e Bunny era già morto da molte settimane prima che arrivassimo a comprendere la gravità della nostra situazione.” (Donna Tartt, Dio di illusioni)

 

“Sono innamorato e stanco”, pensò Antonio affacciato al suo balconcino di  Posillipo. “Razza di stranezza, sentirsi innamorato e pure sfinito.” (Romana Petri, Giorni di spasimato amore)

 

“Un giovinastro afferrò Matteo per un braccio in mezzo alla via Vercingetorige, mentre una guardia passeggiava su e giù sul marciapiede opposto.” (J.P. Sartre, L’età della ragione)

Qualunque sia la vostra storia nel cassetto, dovete soprattutto tenere in mente una cosa: per diventare scrittori, dovete iniziare a scrivere.

 

Referenze

  1. Brugnolo S, Mozzi G. Ricettario di scrittura creativa. 2nd ed. Bologna: Zanichelli editore; 2000.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *