– Lo so
– Dobbiamo fare qualcosa o non si salverà nessuno
– No, noi non faremo nulla.
– Cosa? Come non faremo nulla?
– È quello che ho detto.
– Come puoi stare così con i tuoi amici e parenti là fuori?
– Non c’è nulla da dire. Resteremo qui e basta.
– Ma sulla navetta c’è tanto spazio e noi siamo solo in due..
– Taci!
– Devi fare qualcosa.. laggiù sembra un inferno di fuoco..
– Vuoi che bruciamo anche noi?
– No, voglio solo salvare la vita a qualcuno…
– Gli eroi non raccontano quasi mai le loro avventure. Gli eroi sono solo il frutto dell’immaginazione di chi scrive. I morti non hanno parole.
– Ma forse siamo ancora in tempo..Il fuoco non può aver divorato già tutto
– Invece è così e lo sai anche tu
– Cosa vuoi dire?
– Lo sai benissimo. C’erano esplosivi ovunque. Li hai posizionate tu, meticolosamente, facendo attenzione agli sguardi e alle parole. Tutto dosato a puntino. Sei stato davvero bravo.
– Io non ho fatto nulla…
– Cosa fai, ora che tutto è compiuto ti vergogni del tuo gesto?
– No, io sono innocente…
– Cos’è l’innocenza? L’animale che mangia il suo simile è forse innocente? L’uomo devasta e logora il mondo in cui vive, così come ogni creatura assetata e sudicia che si aggira vorticosamente su questa terra. Le arterie pulsanti, la pelle calda, hai mai visto bene il loro sguardo? L’uomo è diventato come tutti gli altri animali. Proprio tu mi vieni a parlare di innocenza.. Tu che sei uguale a tutti gli altri, legato ai tuoi riti e alle tue stupide superstizioni.
– Io sono un uomo buono.
– No. Tu hai paura.
– Io non ho paura di nulla, voglio tornare sulla Terra a vedere se c’è qualcuno ancora vivo…
– Invece tu hai paura di te stesso, della tua morale. Hai paura di come ti sentirai domani pensando ad oggi, a quello che abbiamo fatto.
– Io non sono come te. Io sto soffrendo per loro.
– Non importa, ormai ci dobbiamo disfare di questo peso umano. Noi siamo stati chiamati. Siamo coloro che dovevano salvare il mondo.
– Ma l’abbiamo distrutto…
– No l’abbiamo salvato. L’anima dell’uomo si era infettata e così, sporca e malsana, si era trasmessa ai suoi figli e ai figli dei suoi figli…non c’era altro da fare.
– Ma non potevano essere tutti così.. dovevamo parlare con loro…dovevamo almeno tentare.
– Non ti avrebbero ascoltato e, se anche qualcuno lo avesse fatto, la sua purezza sarebbe stata corrotta dalla sua gente e dalla stessa aria che respirava. Ormai c’era molto poco da fare. La Terra era solo un umido formicaio brulicante e chiassoso.
– Ma non poteva farlo LUI? Perché noi? Noi dovevamo stare là a morire con gli altri.
– Ancora non hai capito? Noi non siamo uomini.
– Ma sembriamo uomini? Abbiamo il loro stesso corpo, i loro stessi occhi.
– Sì, questo è ciò che si vede dall’esterno. L’apparenza dell’uomo non ci rende tali.
– Allora cosa siamo.
– Siamo coloro che LUI ha chiamato per purificare la terra. Guardami bene, io non ho corpo e qui non c’è nessuna navetta. Io sono soltanto luce.
– Ed io?
– Tu, caro amico, stai scomparendo con tutto il resto. Con tutto ciò che rimane del mio essere uomo. Tu sei l’altro me, la parte umana del mio essere. La parte che è stata corrotta e intorpidita dal lungo soggiorno sulla Terra.
– Dobbiamo fare qualcosa o non si salverà nessuno
– No, noi non faremo nulla.
– Cosa? Come non faremo nulla?
– È quello che ho detto.
– Come puoi stare così con i tuoi amici e parenti là fuori?
– Non c’è nulla da dire. Resteremo qui e basta.
– Ma sulla navetta c’è tanto spazio e noi siamo solo in due..
– Taci!
– Devi fare qualcosa.. laggiù sembra un inferno di fuoco..
– Vuoi che bruciamo anche noi?
– No, voglio solo salvare la vita a qualcuno…
– Gli eroi non raccontano quasi mai le loro avventure. Gli eroi sono solo il frutto dell’immaginazione di chi scrive. I morti non hanno parole.
– Ma forse siamo ancora in tempo..Il fuoco non può aver divorato già tutto
– Invece è così e lo sai anche tu
– Cosa vuoi dire?
– Lo sai benissimo. C’erano esplosivi ovunque. Li hai posizionate tu, meticolosamente, facendo attenzione agli sguardi e alle parole. Tutto dosato a puntino. Sei stato davvero bravo.
– Io non ho fatto nulla…
– Cosa fai, ora che tutto è compiuto ti vergogni del tuo gesto?
– No, io sono innocente…
– Cos’è l’innocenza? L’animale che mangia il suo simile è forse innocente? L’uomo devasta e logora il mondo in cui vive, così come ogni creatura assetata e sudicia che si aggira vorticosamente su questa terra. Le arterie pulsanti, la pelle calda, hai mai visto bene il loro sguardo? L’uomo è diventato come tutti gli altri animali. Proprio tu mi vieni a parlare di innocenza.. Tu che sei uguale a tutti gli altri, legato ai tuoi riti e alle tue stupide superstizioni.
– Io sono un uomo buono.
– No. Tu hai paura.
– Io non ho paura di nulla, voglio tornare sulla Terra a vedere se c’è qualcuno ancora vivo…
– Invece tu hai paura di te stesso, della tua morale. Hai paura di come ti sentirai domani pensando ad oggi, a quello che abbiamo fatto.
– Io non sono come te. Io sto soffrendo per loro.
– Non importa, ormai ci dobbiamo disfare di questo peso umano. Noi siamo stati chiamati. Siamo coloro che dovevano salvare il mondo.
– Ma l’abbiamo distrutto…
– No l’abbiamo salvato. L’anima dell’uomo si era infettata e così, sporca e malsana, si era trasmessa ai suoi figli e ai figli dei suoi figli…non c’era altro da fare.
– Ma non potevano essere tutti così.. dovevamo parlare con loro…dovevamo almeno tentare.
– Non ti avrebbero ascoltato e, se anche qualcuno lo avesse fatto, la sua purezza sarebbe stata corrotta dalla sua gente e dalla stessa aria che respirava. Ormai c’era molto poco da fare. La Terra era solo un umido formicaio brulicante e chiassoso.
– Ma non poteva farlo LUI? Perché noi? Noi dovevamo stare là a morire con gli altri.
– Ancora non hai capito? Noi non siamo uomini.
– Ma sembriamo uomini? Abbiamo il loro stesso corpo, i loro stessi occhi.
– Sì, questo è ciò che si vede dall’esterno. L’apparenza dell’uomo non ci rende tali.
– Allora cosa siamo.
– Siamo coloro che LUI ha chiamato per purificare la terra. Guardami bene, io non ho corpo e qui non c’è nessuna navetta. Io sono soltanto luce.
– Ed io?
– Tu, caro amico, stai scomparendo con tutto il resto. Con tutto ciò che rimane del mio essere uomo. Tu sei l’altro me, la parte umana del mio essere. La parte che è stata corrotta e intorpidita dal lungo soggiorno sulla Terra.
La luce percorse il buio e scomparve. La notte scendeva calma su un terreno non più vivo. Qua e là, crateri fumanti, intervallavano una lunga distesa di niente. Nessun rumore né fremito. Laddove c’erano case e palazzi, erano rimaste solo le ceneri di un mondo distrutto. Il cielo nero, cosparso di stelle, illuminava malinconico il suo palcoscenico. Tra poco l’ultimo si spegnerà. Tra poco il vento spazzerà via tutto.