I rapporti tra le parole: l’antonimia
L’antonimia lega parole di significato opposto. Le parole che esprimono significati opposti si chiamamno antonimi o contrari.
- presente/assente
- vuoto/pieno
Gli antonimi si possono distinguere in:
- antonimi disgiunti o complementari (o contrari propriamente detti): il grado di opposizione tra le parole e forte a tal punto che il significato dell’una implica la negazione dell’altra
- vivo/morto
- celibe/sposato
- antonimi incompatibili o totali: le parole si oppogono in modo da non poter essere vere entrabe allo stesso tempo, ma possono essere entrambe false
- amare/odiare (non si può amare e odiare allo stesso tempo, ma non amare non significa odiare e viceversa)
Gli antonimi incompatibili sono graduabili, cioè ammettono gradazioni intermedie di significato: altissimo/alto/medio/basso/bassissimo
- antonimi reciproci o inversi: parole che rappresentano ciascuna i termini di una relazione necessaria
- comprare/vendere (il comprare può esistere perché esiste il vendere)
Gli antonimi alcune volte sono costituiti da due parole distinte.
- dolce/amaro
Spesso invece si formano per derivazione da una parola a cui viene aggiunto un prefisso.
- alcolico/analcolico
- tipico/atipico
Una parola che presenta più significati ha un antonimo (o contrario) per ogni significato:
- acuto (acuminato) / arrotondato
- acuto (angolo acuto) / ottuso
- acuto (lancinante) / lieve
- acuto (astuto) / tardo
Referenze
- Sensini M. Il sistema della lingua. 1st ed. Milano: Arnoldo Mondadori Scuola; 1992.
- I rapporti tra le parole: la sinonimia
- I rapporti tra le parole: l’inclusione