I rapporti tra le parole: l’omonimia

L’omonimia lega parole che presentano la stessa forma, ma hanno significati diversi.

tasso:

  • mammifero
  • albero
  • percentuale d’interesse

Due o più parole che hanno la stessa forma, ma diverso significato, si dicono omonimi. In realtà gli omonimi avevano originariamente forme diverse, ma i mutamenti fonetici e grafici a cui sono andati incontro li hanno portati ad assumere la stessa forma. Per esempio, la lira (unità monetaria) deriva dal latino libra (cioè cosa dal peso di una libbra), mentre lira (strumento musicale) deriva dal greco lyra.

Esistono due tipologie di omonimi:

  • omonimi appartenenti alla medesima categoria grammaticale
    • lira (unità monetaria) = nome
    • lira (strumento musicale) = nome
  • omonimi appartenenti a categorie grammaticali diverse
    • fine (sottile, delicato) = aggettivo
    • fine (il fine, lo scopo) = nome

Gli omonimi vengono inoltre distinti in base alla pronuncia:

  • omonimi totali: omografi (dalla medesima forma grafica) e omofoni (pronunciati allo stesso modo)
    • tasso (mammifero/albero/percentuale d’interesse)
  • omonimi omografi ma non omofoni (non omonimi propriamente detti)
    • ancora/ancora
    • formica/formica

Oltre che dagli accenti, il significato  di questa seconda categoria di omonimi può essere facilmente dedotto dal contesto in cui vengono inseriti.

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Referenze

  1. Sensini M. Il sistema della lingua. 1st ed.  Milano: Arnoldo Mondadori Scuola; 1992.

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